ultimamente mi sono data alla preparazione di bevande fermentate casalinghe, nel tentativo di trovare un’alternativa analcoolica (o quasi), dissetante, rinfrescante e sana per la stagione estiva. la ginger beer risponde a tutti i requisiti, e ne ha
anche altri! lo zenzero infatti è un toccasana per problemi digestivi quali acidità, infiammazione, difficoltà digestive, nausea; è un ottimo regolatore dei sintomi diabetici; e funziona anche come analgesico. chiaramente il quantitativo di zenzero presente nella ginger beer è ridotto, ma intanto fa bene… e buttalo via!
in quanto bevanda fermentata, la ginger beer contiene batteri probiotici e fermenti vivi, il cui effetto è senz’altro positivo per tutto il nostro organismo: oltre a migliorare la digestione, fanno bene all’intestino rinforzandone la flora batteria e sono un toccasana per il sistema immunitario.
come se tutto questo non bastasse, la birra di zenzero è uno degli ingredienti di base per preparare il celeberrimo moscow mule! insomma, ci state ancora pensando?
mi sono stati necessari diversi esperimenti per raggiungere questa ricetta in due parti, che giudico alquanto soddisfacente: vediamo come procedere.
ingredienti:
- sciroppo di zenzero non filtrato
- lievito di birra secco, 1/2 cucchiaino
- succo di limone, 2 cucchiai
- acqua, 2,5 lt
procedimento:
ho messo l’acqua a bollire e l’ho quindi lasciata raffreddare finché non ha raggiunto una temperatura inferiore ai 30°C. vi ho quindi versato, mescolando, il lievito granulare, facendolo sciogliere completamente, poi il succo di limone e lo sciroppo di zenzero (non filtrato) che ho creato in precedenza. ho versato il composto nelle bottiglie, riempiendole per due terzi. si possono utilizzare bottiglie di plastica con il tappo a vite o bottiglie di vetro con il tappo meccanico: è importante comunque scegliere un tipo di bottiglia che non rischi di esplodere durante il processo di fermentazione, che può essere veramente pirotecnico a volte!
una volta chiuse bene le bottiglie ho agitato un po’ il liquido per assicurarmi che non ci fossero residui di lievito non completamente sciolti, ed ho messo a riposo all’interno della mia credenza. l’ideale è un luogo non freddo e non luminoso.
la fermentazione va controllata. ogni giorno le bottiglie vanno aperte prima di tutto per controllare che il processo si sia innescato, ed in seconda battuta per permettere lo sfogo del gas in eccesso ed evitare incidenti!
dopo 2-3 giorni, raggiunto un livello di frizzantezza soddisfacente, ho filtrato il prodotto con un colino a maglia fine, ed ho imbottigliato di nuovo, questa volta però riempiendo le bottiglie a livello “regolare”; a questo punto la ginger beer si può riporre in frigorifero. la bassa temperatura rallenterà di molto la fermentazione, ma non la fermerà completamente: quella che otterremo è quindi a tutti gli effetti una bevanda “viva”, e come tale va consumata nel giro di 1-2 settimane.
il contenuto alcoolico di questa bevanda è estremamente moderato (la gradazione si aggira intorno allo 0,5%), praticamente inesistente ma attenzione a somministrarla ai bambini!